Acquatico stupore

24 April 2015

Acquatico stupore

E da questo moto di sangue ancestrale del tuo flusso perenne, silente e confuso in cerchi di alfe ed omeghe, che tu Madre scarlatta ti fai genitrice saziante di vita, vestita di fresche opalscenze?

E se...

30 June 2013

E se…

E se i pensieri non fossero
stelle recluse senza colpa,
buio non avrebbe la tua notte.
Se mani fossero remi,
approdo troverebbe
la tua barca solitaria e senza brama.

Ballata triste dell'amor rubato

07 March 2013

Colombe rapaci le tue mani su
due candide colline innevate.

Ali bramose nude di indugio
vagano e trovano nido,
languido rifugio
tra gli umidi solchi
di un corpo straziato
di assenza.

Alda

22 January 2013

Quando è la vita stessa a farsi poesia.
Considerazioni estemporanee su colei che ha fatto della sua vita poesia: Alda Merini

Tra le innumerevoli poesie e frasi che ci ha lasciato, ce n’è una che ti entra nell’anima per la sua immediatezza e la sua semplicità:
“Un foglio bianco, molta solitudine, qualche strappo al cuore e forse una guerra o due.”

Niente di più vero se parliamo dei poeti, nulla di più profondo se parliamo di lei.
Le sue guerre, ben più di due, che l’hanno portata dentro e fuori da quei luoghi tetri e macabri che furono i manicomi senza un motivo vero, lei le ha combattute e vinte così, a colpi di poesia, vergando fogli bianchi, nella sua solitudine fatta di sigarette fumate fino in fondo, di numeri di telefono incisi sul muro col suo immancabile rossetto scarlatto, di giri di perle, di sciarpe, di grandi pendenti ai lobi, di smalto rosso lacca… di notti durante le quali, incurante dell’ora, chiamava il suo editore per dettargli al volo l’ultima poesia…perché l’unico filo che poteva ricucire quegli strappi al cuore era proprio lei, la sua poesia.

Dusca Bassignani

Sulcis - La miniera interrotta

18 January 2013

Sulcis - La miniera interrotta, un progetto di Fausto Foddai

“Sulcis la miniera interrotta”, è un viaggio attraverso un vissuto ormai interrotto che racconta la dimensione umana della miniera, con le sue macchine, gli spazi istituzionali, quei luoghi che, attraverso l’esperienza quotidiana, hanno lasciato un segno indelebile nella realtà sociale della Sardegna.